giovedì 10 febbraio 2011

Global kids.

Sulla cartina del mondo appesa in cameretta Edoardo puo' indicarmi dove vivono i suoi amici...Italia, Thailandia, Canada, Indonesia, America e Cina. Benedetta affferma di essere americana e adora i grattacieli di New York. Carlo indossa la maglia di hockey e racconta che lui e' nato dove si dice "sawadikaa". Gabriele, per fortuna, ancora sta scoprendo la sua ombra!
Nel momento attuale gestite 3 lingue, a diversi livelli: italiano, inglese e francese. I compiti di prima elementare richiedono l'uso di dvd e computer. Edoardo impara a giocare hi-tech con la stessa facilita' con cui gioca con il lego. In casa nostra si sono alternati e si alternano compagni di gioco di diversa cultura, lingua e colore: americani, francesi, svedesi, tedeschi, italiani, canadesi, cinesi, thai, indiani, messicani, giapponesi. E' curioso come i bambini non si accorgono delle differenze. L'importante e' che siano amichetti con cui giocare.
Leggevo una valutazione sulla diversita' di apprendimento dei bambini prima e dopo la globalizzazione:

Oggi:
1. Valutazione del rischio e sua gestione
2. Scoperta personale della realtà
3. Iniziativa e pro attività
4. Sguardo globale: ricerca di una visione sempre più ampia
5. Modo diverso di connettere le idee: iperlink più che sillogismo
6. Modo diverso di prestare attenzione
7. Atteggiamento da problem solver
8. Capacità di analizzare le situazioni puntuali (a volte senza sguardo sulle conseguenze, ma questo è un problema anche degli adulti)
9. Competizione e appartenenza alla squadra

Prima:
1. Rassicurare, garantire sicurezze e certezze
2. Raccontare la realtà (ehi piccolo, io sono più grande , ho più esperienza, ho visto e so come va il mondo)
3. Reattività e disciplina
4. Impatto locale
5. Pensiero lineare, studio di libri, lezioni frontali
6. Attenzione continuata per lunghi periodi senza interruzioni
7. Esecuzione di ordini
8. Presentare la soluzione pre-masticata
9. Imposizione di standard ai quali uniformarsi
(http://www.famigliefelici.com/)

E proprio oggi, al telefono con un'amica, ci confrontavamo sulle scuole internazionali dei nostri figli bilingue.
Accolgo la sfida dei tempi che cambiano, cercando di definire i limiti e le possibilita' educative di entrambi gli approcci per cercare la strada migliore, che tra i due estremi, sta nel mezzo.

5 commenti:

  1. Interessantissimo questo post: forse dovrei fare uno sforzo in più per essere meno antica nell'educazione di mia figlia. Forse sono un po' troppo tradizionale ...

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  2. sono considerazioni di una mamma tradizionale ma con un figlio in prima elementare...e i tempi sono cambiati! faccio un po' fatica anch'io ma e' una scoperta a cui mi introduce mio figlio giorno dopo giorno!

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  3. Ciao scusa, anche a me interessa questo argomento ma non ho tempo per approfondire, potresti farci magari con un post apposta un sunto con parole semplici sulle conclusioni base? In poche parole invece di perdere tempo io, sfrutto le mie amiche, ovviamente il compenso è virtuale .....
    grazie e ciao Michelangelo

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  4. @ Michelangelo: ok, provo ad approfondire e scrivo qualcosa...in ricordo delle belle vacanze estive trascorse insieme negli anni della gioventu' spensierata! A proposito: non credi che anche ilmodo di divertirsi in vacanza sia cambiato??!! A noi bastava cosi' poco...la sfida e' mantenere un equilibrio tra semplicita' e tempi che cambiano! saluti a tutta la family

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  5. Ciao carissima, forse perchè i miei bimbi sono piccoli ma le nostre vacanze le passiamo generalmente facendo le classiche camminate in montagna. Per ora niente cellulare, video giochi e tv, sono concessi solo 2 DVD al giorno. Vedremo quanto riuscirò a resistere .... un bacione
    Michelangelo

    PS
    Dimenticavo Gesù Bambino ha portato due computer!!! Uno ciascuno, per bambini piccoli. Va be' dai quello può essere concesso ci sono solo giochini con numeri e lettere.

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