venerdì 17 dicembre 2010

Auguri di Natale.

Sono davanti al presepe. Vorrei fermarmi piu' tempo di quello che ho a disposizione, ma la vita corre e ci sono tante cose da fare. Ma adesso ci sei Tu. Cerco di immaginare i personaggi della Sacra famiglia. E chiedo a loro, immagine di ogni famiglia umana, di illuminare il mio focolare...Vorrei potere capire tante cose che ancora, nella vita di tutti i giorni, mi sono incomprensibili. Vorrei chiederti Gesu' come stai, non sempre e solo come sto io. Vorrei chiederti come si fa ad imparare ad amare per essere felici, la felicita' eterna intendo. Vorrei chiederti di guarirmi da queste 3 malattie: io voglio, tutto e subito, tutto posso. Poi Tu mi suggerisci piano: "Ti ho creato a mia immagine e somiglianza. Hai tutto il necessario per fare della tua vita, che e' mia, un grande capolavoro". E poi vorrei chiederti la pace del cuore quando faccio tutto quello che posso e ancora sbaglio e Tu mi sussurri piano: "La strada e' quella giusta, lancia il cuore oltre l'ostacolo e la' ci sono Io". Vorrei chiederti consigli per amare mio marito ogni giorno di piu' e Tu, mentre io mi distraggo, mi racconti: " Tuo marito, i tuoi figli, le persone accanto a te sono la via per arrivare a Me. Segui Me e amerai piu' e meglio tuo marito e i tuoi figli". E poi mi incanto davanti all'ordine che regna nel presepe, l'ordine del cuore intendo. E poi scopro la semplicita', la sobrieta', la naturalezza, la poverta' e la ricchezza del presepe e lo paragono al mio cuore e ...quanta strada ancora da fare, ma non mi spaventa perche' so dove andare e anche quando, puo' capitare, non sapessi dove andare so che Tu ti fai trovare...E poi immagino nel Presepe le persone a cui voglio bene, le loro vite, le loro gioie e le loro sofferenze e le metto li' accanto a te Gesu' e, nella preghiera, l'affetto si espande e aumenta...
E poi i minuti passano. Ma non voglio avere fretta. La solitudine di un cuore innamorato e' come l'anticamera del Cielo. E' bello assaporarla. Ed e' in questa solitudine che non ci si sente soli. E ritorno alla mia famiglia, al mio lavoro. Sicura che il Natale sta arrivando, anche se fermarmi con Te puo' significare arrivare in ritardo da qualche altra parte. Ma ne vale la pena. Altrimenti non e' Natale.

Un regalo? Il lusso di fermarsi davanti al Presepe. Il lusso di "perdere tempo" con Dio e guadagnare in felicita'. Questo e' il mio augurio. Un Santo Natale ricco di affetti condivisi con il Festeggiato.

lunedì 13 dicembre 2010

Nella valigia di chi parte...

Sabato sera torniamo in Italia a festeggiare il Natale. Il primo Natale italiano dopo 7 anni!
"Mamma, partiamo adesso?", "Mamma, quando partiamo?", "Mamma, Gesu' sa che noi saremo in Italia a Natale? E i regali dove arriveranno??!!", "Mamma, stiamo in Italia for ever?", "Mamma, io non voglio partire...quando torniamo? Posssiamo fare solo Merry Christmas e poi torniamo a casa qui..", "Mamma, posso portare dai nonni tutti i miei giochi?", "Mamma, in aereo posso vedere "Lilli e il vagabondo"?", "Mamma, la nonna L. mi portera' ancora sul tram che mi piace tanto?", "Mamma, la nonna D. mi preparera' la minestrina verde?", "Mamma, poi andiamo anche in Tailandia?!"...
"In Italia staremo quanto basta per non dimenticarci da dove siamo venuti. Aspetteremo che nasce Gesu', faremo festa con i nonni, con gli amici, con i cuginetti, io e papa' ci prenderemo qualche ora insieme e poi torneremo a casa e ricomincera' la scuola e voi avrete tanti ricordi da raccontare ai vostri amici...".

Nella valigia di chi parte c'e' voglia della nostra citta', della nostra lingua, degli stessi rituali che ci hanno accompagnati da bambini...c'e' voglia di abbracci, di baci chiassosi, di amici in festa, di origini da tramandare...c'e' voglia di luci e colori famigliari, di volti che ci accompagnano da sempre...c'e' voglia di raccontare i passi di ognuno dei nostri bambini...c'e' voglia di stare un po' insieme io e te nella nostra citta', di passeggiare in quelle vie che ci hanno visto fidanzati...
Nella valigia di chi parte ci sono emozioni, attese, chiacchierate che ci aspettano...ci sono ricordi da costruire, momenti da assaporare insieme, tempo da dare, affetti da riscaldare, risate e gioia da condividere, qualche lacrima da asciugare, traguardi da festeggiare...
Nella valigia di chi parte, questa volta, c'e' proprio tanta voglia di partire...e tanti motivi per ringraziare!

mercoledì 8 dicembre 2010

Presepe e albero di Natale.

Che gioia faticosa decorare con voi! L'albero e' pieno di luci e di palline rosse e oro. A papa' piace molto. Il presepe e' quello che ci e' stato regalato per il nostro matrimonio. Con i bambini abbiamo raccolto piccoli sassi con cui abbiamo fatto una stradina e qualche rametto di pino tagliato dal giardino. Mentre la cena e' nel forno e papa' si riposa due secondi, io e voi siamo seduti davanti al Presepe e leggiamo insieme la storia di Natale. Intendo la vera storia di Natale e non tutte le storie che sto trovando nei negozi in questi giorni...simpatiche ma non trasmettono la verita' del Natale.
Le pagine di questo libro che stiamo leggendo fanno parte del vangelo dei bambini che i miei genitori mi regalarono quando ero piccola e che adesso posso leggere con voi. "Mamma, guarda queste pecorelle si abbracciano!", "Mamma, anche io sono san Giuseppe? io mi chiamo Carlo Giuseppe!", "Mamma, perche' Erode e' cattivo?", "Mamma, l'angelo si chiama Gabriele come il nostro Gabriele!", "Mamma, perche' Gesu' nasce povero?...".




Festa di compleanno: istruzioni per l'uso.

Tra 2 giorni e' il compleanno di Benedetta, 5 anni. La grande festa sara' quella in famiglia, tra di noi. I tuoi fratelli stanno preparando cartelloni e disegni e io preparero' la tua cena e il tuo dolce preferito. [pensavo anche di metterti un cavallino in miniatura sulla torta, vediamo come viene...]. Papa' sta pensando ad un dettaglio speciale, solo per te!
Ma poi, come ogni bambina, aspetti di festeggiare questo giorno importante con i tuoi piccoli amici. Ho cercato dei suggerimenti per creare una bella festa in cui tutti si divertono ma senza esagerare nelle attese e, soprattutto, senza alimentare attese ancora piu' grandi per l'anno dopo...la festa e' stare insieme, circondarti di canzoni, scherzi, risate, tante extra attenzioni, parole speciali per dimostarti nel giorno in cui sei nata che noi ti vogliamo bene e questo e' quello che conta.

Note di esperienza:
- durante l'anno annoto quello che veramente piace ai miei figli, in modo da essere pronta quando arriva il compleanno di ognuno (risparmio tempo e soldi);
- il regalo di compleanno e' un regalo atteso che aiuta anche a costruire la pazienza;
- se gli invitati alla festa sono i miei figli, chiedo di preparare il biglietto di auguri, di pensare cosa piace al festeggiato scegliendo tra libri, materiale di arte e giochi in scatola (1/7 anni).
- il festeggiato e' la persona che riceve la festa. I protagonisti non sono i regali.
- un segno di ringraziamento per quello che il festeggiato ha ricevuto, con un disegno, con un abbraccio, con un biglietto fatto a mano. Ai bambini piace dimostrare la propria gratitudine e questa e' una buona occasione per viverla.

Parlando con altre mamme:

* We cook their requested favourites for our family dinner. For children’s parties we always tried to keep numbers down- things just get wild with big groups. We’d let the kids invite the closest buddies.  We often organized a road hockey game, or some other physical activity. Or we would just go to public swimming - sometimes supervising the guests - sometimes inviting the parents to join us. We’d have cake at home, either before or after the outing. I’d pick them up at lunch hour for a treat, and have an outing. In good weather you could take kids out on a picnic to the local park. With my daughter - we did a craft - like candle making for example – and had cake. Most of the time I’d just have cake and refreshments as the food component, rather than trying to feed people a meal.

* In our family, the whole family, except the birthday person, decorates the kitchen with streamers and balloons the night before. Someone makes a big poster, usually with humorous drawings about the interests and talents of the one being celebrated. We also take an area of the kitchen and decorate it with photographs and paraphenalia that speak about the interests, skills, hobbies, joys and achievements of the one being honored. One year for our toddler, there were diapers, baby bottles, favorite stuffed animals and toys. For our teenager there would be sports equipment, favorite Cds, books, DVDs and pictures. This “tableau” of honor has become quite a surprise and treat for the birthday person. It really helps each family member to think about the the special qualities of the birthday person and honor their uniqueness. All these little things added together make for a very special day in our house.

* For all the birthdays in our home, we always decorate with a homemade sign with the person's name and age written in big letters in a banner (the banner is several pages of paper taped together) (sometimes letters/numbers are decorated by mom or other siblings), which we hang on a wooden beam at the edge of our kitchen. We put up balloons and other decorations around the kitchen. We have the sign up the night before (either the actual birthday or the day of the party), so that when the birthday person gets up in the morning, he/she sees the decorations first thing. We keep at least the sign up for a couple of weeks afterwards, and anyone who comes in to visit then knows about the recent birthday and can congratulate the person.

* The night before one of our children's birthdays my husband and I sit and make the birthday card. We play kindergarten as we cut, glue and color our child's favourite things onto our homemade card. For the little ones we draw pictures of things they can now do: make bed, get dressed, brush teeth. For the older ones we write encouraging words of how they have grown in virtue: generous with toys, do homework without being asked, do chores well without complaining. The next day all the kids know to come onto our bed to watch the birthday girl/boy open his or her gifts. Usually, the kids all bring their little gift bags which they have prepared on their own, with their own marbles, polly pockets, hockey cards or stickers to give. That night I cook whatever the birthday boy/girl wants.and the weekend before/after we have brunch after mass with all their cousins, aunts, uncles and their grandparents. The kids look forward to all these customs which have been created by us, almost by accident. It makes birthdays special for them. And they look forward to these traditions year after year.

* Since my children were small, we have always had a birthday dinner (their favourite), cake, and for the birthday person, we go around the table and each person says something special about the birthday person. It has always been a good way to show love and to make the person feel special on their day!

* As a family, we cherish birthdays by celebrating with breakfast served in bed.  The whole family gets up early to prepare a special breakfast. We parade to the bedroom singing "Happy Birthday".  We take a photo of all the gang.  Usually, a sibling stays with the birthday boy or girl to share the feast and keep them company. We also, have a party with their friends and later a meal (with Grandparents) if we can swing it!

* We always celebrate the Sunday before the big day. We have a special dinner with just family (and local extended family) with cake and a treasure hunt. Sometimes we have a special event for the day, like a fall walk at a provincial park. Mainly it's about family. We also try to help the kids remember that the focus is not the presents (to avoid the setup for a fall from their own expectations) but about God and family and them on their day.

* Our children always enjoyed crafts so their birthday party included this activity.

* We have only girls in my family. We do many things on their birthday, but one special thing I'll mention is that my husband presents the birthdayi girl with a bouquet of flowers. It means so much to them, no matter what their age.

lunedì 6 dicembre 2010

Cavalli, che passione!

C'e un cesto di animali di plastica che e' cresciuto con noi. Edoardo, Benedetta, Carlo e adesso Gabriele....tutti hanno giocato e giocano con quel cesto. Se questi animali potessero parlare avrebbero tante avventure da raccontare...in cameretta, in spiaggia, in montagna, nei vostri lettini...Ognuno di voi ha giocato per ore inventando avventure con gli animali della fattoria, del Polo nord, della savana, dell'oceano...
Avete cominciato nuove amicizie offrendo quel cesto come segno del vostro benvenuto in casa nostra...Ricordo i momenti seduti attorno a me mentre allattavo e quel cesto ci teneva compagnia mentre io ero occupata con un nuovo bebe' e voi vi divertivate facendo fare peripezie ai vostri amici animali...
Benedetta ha una grande passione per cavalli e pony. Io e papa' sappiamo che i tuoi occhi brillano davanti a un cavallo, il tuo sorriso pende dalle labbra della persona che ti sta spiegando come spazzolarlo, il tuo fare un po' svelto si addolcisce e rallenta davanti agli occhi di un pony...Io e papa' annotiamo quello che ti piace, come fa un buon giardiniere che vuole conoscere le rose del suo giradino...



mercoledì 1 dicembre 2010

Neve, decorazioni e lavoro!

"Mamma, mi passi le forbici per favore?", "Mamma, come si fa il naso della renna?", "Mamma, guarda...questo e' Rudolph!", "Mamma, non ci passa il filo rosso...", "Mamma, Gabriele stacca le palline, mamma si e' rotta!"...Il nostro tavolo e' pieno di forbici, colla, fogli di cartoncino colorato, adesivi, tele da pittura, legnetti...mentre cantiamo con il cd le canzoni di Natale, un po' in inglese e un po' in italiano!
La casa si sta riempiendo di atmosfera natalizia, mentre la neve scende e scende e scende! Tutto fuori e' bianco e voi siete in pantavento, giacca e scarponi pronti a fare a palle di neve! Il driveway e' pieno di neve e i vicini gia' a meta' pomeriggio stanno spalando per non fare ghiacciare tuttto...ci viene una grande idea per togliere a papa' la fatica di spalare con il buio tornato dal lavoro: spaliamo noi! Cosi' mentre Benedetta e' da un' amica a giocare, io arruolo i miei boys e...tutti al lavoro sotto lo sguardo divertito e infreddolito di Gabriele!
Papa' torna a casa...."Nice job, guys!!!!!" ci dice guardando il lavoro ben fatto!






lunedì 29 novembre 2010

Alle origini di me e di te...

Riporto un'articolo passatomi da un'amica. E' contenuto nel sito www.marriagebuilders.com. del Dr. Harley. Un sito di buoni contenuti, pratico e utile.

Children desperately need parents who stay married to each other, and love each other. Their future depends on it. Yet, their parents are very likely to lose their love for each other after they arrive, because they forget why they married.
They didn't marry to raise children -- they married to meet each other's intimate emotional needs. And the presence of children tends to make them think that they don't have time and energy to meet those needs anymore. When that happens, they lose their primary motive to be married -- their love for each other.
A man and woman usually decide to marry because they have formed a very successful romantic relationship -- they are in love with each other and are meeting each other's intimate emotional needs. They want to make that romantic relationship last a lifetime, so they marry. At the time, they are optimistic about keeping their love for each other alive, and they don't expect anything to threaten that love -- least of all, children. But if they were to understand how their love was created, and how it is sustained, they would immediately see why children are such a risk.
The two essential ingredients of a romantic relationship -- being in love and meeting intimate emotional needs -- are inseparable. A man and woman love each other because they meet each other's intimate emotional needs, and they meet each other's intimate emotional needs because they love each other. If either one of those factors suffers, the other suffers as well. That's why it's relatively difficult to keep a romantic relationship on track -- it's very fragile.
If living conditions make the meeting of intimate emotional needs more difficult or even impossible to provide, the love a couple has for each other is at risk. They usually don't see their loss of love coming, because they think their love is based on chemistry (they are made for each other) or their willingness to be in love (their love for each other is a decision) -- factors they think guarantee a lifetime of love. But what really sustains love in marriage is neither of those. It is their effectiveness in meeting each other's intimate emotional needs.
Intimate emotional needs can only be met when a couple are able to give each other their undivided attention, and when children become part of their lives, they lose the privacy that undivided attention requires. Job requirements that are considered necessary to support children can also take undivided attention away from couples. The pressure of family life, with so many wants and limited available resources, is yet another factor that makes undivided attention elusive.
When opportunity for undivided attention is taken from a couple, the meeting of intimate emotional needs is no longer possible. And when the meeting of intimate emotional needs is no longer possible, the love a man and woman have for each other withers and dies. And when their love for each other is gone, the risk of divorce is extremely high.
Couples marry because they think their romantic relationship will continue throughout their lives. And it would, if they were to continue meeting each other's intimate emotional needs. But as soon as their children arrive, there is a very high likelihood that their romantic relationship will end, because they cannot find time to give each other undivided attention. And with the end of their romantic relationship, their marriage is at risk.
Children do not require parent's attention 24 hours a day. Nor do they suffer when parents are giving each other their undivided attention. It's not the child's fault that parents neglect each other when children arrive -- it's the parent's fault when they decide that their children need so much of their time, they have not time left for each other. But the truth is that couples have time for both their children and each other, if they schedule their time wisely.
The solution to this problem in marriage is remarkably simple. It doesn't require entirely new skills, or a remaking of a couple's ability to care for each other. All it takes is going back to what it was that created the love a couple has for each other in the first place -- heartfelt affection, intimate conversation, recreational companionship, and sexual fulfillment. These intimate emotional needs, above all else, must be met in marriage if a romantic relationship is to be sustained.
As long as a husband and wife take the time to meet these needs for each other every week of their lives, they will never lose the passion that they had the moment they were married. But it takes time to meet these needs, and it takes privacy. They cannot be met with children running around your feet. Couples rarely understand this important fact.
If I were to give you $1,000,000 to stay in love for 10 years after your children arrived, and I had a fool-proof way of determining if you were actually in love, how would you make sure you had the money at the end of the ten years?
Even if you had never read anything I've written on the subject, I'm sure you would begin by carving time out of every week to make sure you met each other's emotional needs. Because you already know that it would greatly increase the chances of your being in love with each other after 10 years. You already know how your love for each other was created -- you gave each other your undivided attention when you were dating. You were always affectionate with each other; you would talk to each other the way lovers talk, you would spend your recreational time together, and you were both sexually attracted to each other, and responded to that attraction.
If $1,000,000 was conditional on your being in love after 10 years with children, you would create a plan that would give you enough privacy, and enough time, to stay emotionally connected throughout those ten years.
Now let me tell you something that may not have occurred to you.
If you are not in love with each other after 10 years with children, you are very likely to lose $1,000,000 during the rest of your life in the form of costs incurred due to divorce. The cost of a lifetime of lost income, lost savings and investments, lost health, lost support from an extended family, and the cost of the divorce itself is just the beginning of the losses that can be enumerated by those who have figured these things out (Linda Waite and Maggie Gallagher, The Case for Marriage, pp 110-125).
In other words, you will have about $1,000,000 more to spend than you would have had, if you can simply stay married for the rest of your lives. And the only way to guarantee that your lives will be spent together is to guarantee your love for each other.
But the economic advantage of a lifelong marriage is not nearly as important as the positive effect it has on children. The greatest contribution that parents can make to their children's happiness and success is to love each other for life. If parents love their children, and want the best for their children, they must do everything possible to preserve their romantic relationship. That means caring for each other must be their highest priority -- they must meet each other's intimate emotional needs. It's not a choice between caring for each other and caring for children. The reality is that if you want to truly care for your children, you must care for each other.

Post-it

Sono le 8.30 e tutto tace. Ho la tonsillite con febbre. Le ultime quattro notti sono state pesanti con tutti i bambini, a turno, ammalati. Oggi, tornando dal lavoro, ti sei fermato a fare un po' di spesa e mi hai portato una sorpresa: la scatola dei miei cioccolatini preferiti. Hai parlato ai bambini: "La mamma non sta bene. Ha la febbre e ha bisogno di un po' di riposo. Dobbiamo volerle bene non urlando, facendole tante coccole e aiutando a preparare la cena". Poi mi hai guardato e mi hai mandato a coricarmi. Ho preferito sdraiarmi sul divano del soggiorno perche' potevo guardarvi...[ovviamente per voi la mamma sdraiata equivale a mamma disponibile!! Mi avete portato una pila di libri da leggere insieme...!!!].

Mentre cucinavi risotto allo zafferano, sorridevi a Carlo e Gabriele che giocavano con il lego, ascoltavi Benedetta che completava il suo calendario, divertivi Edoardo reduce da 3 giorni di febbre e...parlavi di lavoro al telefono con una persona che ti aveva chiamato. Mentre sistemavamo la cucina, dopo aver cenato, con occhi visivamente stanchi mi hai detto: "Ho pensato dove voglio portarti a cena quando siamo a Milano....".

domenica 28 novembre 2010

Fare casa...nel mondo!

Ci piace aprire la nostra casa a nuovi e vecchi amici. Le pareti della nostra casa spesso cambiano perche' il tuo lavoro ci porta in giro per il  mondo. Ma non rinunciamo mai a "fare casa". Ci piace festeggiare compleanni, traguardi, anniversari, merende, feste d'estate, cioccolate invernali in compagnia, feste in piscina, film in compagnia...Ci piace preparare l'atmosfera giusta per i nostri ospiti...sai che mi piace accendere candele in tutto il soggiorno, bella musica, piatti e tovaglia coordinati, un angolo per l'aperitivo, la tavola per i bambini e la tavola per i grandi...Rifletto tra le risa, le urla, i pianti dei bambini mentre preparo per l'arrivo dei nostri amici questa sera. Mi diverto a sbirciare qualche libro sull'arte di ricevere, ho osservato e continuo a osservare i diversi stili, colori, piatti, menu' nelle occasioni in cui siamo invitati e copio quello che si sposa bene con noi...

Mi piace preparare la scenografia di una serata tra amici. [ A volte e' una cena seduti, altre volte in piedi, a volte elegante, altre volte informale, a volte con menu' studiato, altre volte pizza e dessert, a volte e' intorno a Natale, altre volte Pasqua...] Ogni persona si sente meglio in un'atmosfera curata, amabile, rilassata, generosa, aperta. [La perfezione di ogni elemento infastidisce e allontana l'apertura del cuore]. Ma non e' solo questione di design, di argenteria o di musica...e' questione di "fare casa". Ricordiamo sempre ai bambini di aprire la porta, salutare gli amichetti e i loro genitori, chiedere come stanno e, a fine serata, accompagnare gli amici alla porta. Tutti aiutano, grandi e piccoli. Preparo delle attivita' per i bambini, chiedo ai miei figli cosa piace ai loro amichetti, decidiamo insieme un cartone da vedere adatto alla loro eta', cerco di renderli indipendenti durante la serata in modo che io e te possiamo goderci gli amici e viceversa. In soggiorno e in cucina si chiacchiera, si ascolta, si accoglie, si chiede, si ricordano aneddoti, si ride, si va incontro ai gusti dell'altro, si va oltre le prime apparenze, si rispettano le opinioni, si apprezzano cucine diverse (piatti italiani, cinesi, tedeschi, thai, giapponesi, messicani, vietnamita...), si raccontano le reciproche fatiche, ci si confronta, si impara...

Fare casa allarga il cuore. E di case io e te da quando ci siamo sposati ne abbiamo viste, vissute, abitate, traslocate...e sempre il nostro cuore ha accolto persone, lingue, culture, esperienze, vite, difficolta', background cosi' diversi ma per ognuno niente e' piu' importante, piacevole, rigenerante di sentirsi "a casa".

giovedì 25 novembre 2010

pre-partenza...

Oggi e' stata giornata di pianificazione in agenda. Feste di compleanno da segnarmi, ice skating con tutta la classe, domenica sulle slitte trainate dai cavalli di S.- amica di Benedetta, merenda natalizia a casa di J., cena io e te fuori, caffe' con C. dopo la scuola, merenda con costruzione del Presepe di carta con i compagni di Edoardo, qualche ora di shopping natalizio, incontro di mom's club, festa di Natale a scuola, serata con una coppia di nuovi amici e loro bimbi per condividere la pizza 'homemade" (papa' si diletta a fare il pizzaiolo e i bimbi impazziscono!), domenica di decorazioni in casa...
E poi una telefonata di un'amica: "Vorremmo venirvi a trovare la settimana dopo Natale"...e un'altra: "il 29 dicembre ho organizzato una giornata sulle piste da sci con le bambine...". "Scusate ma il 18 dicembre andiamo in Italia...". "Ah, mi dispiace, sono contenta per te ma mi spiace che non ci siete...".

Poi nel pomeriggio mi chiama mia mamma: "...allora cosa ti serve per quando arrivi?...cosa hanno bisogno i bambini? papa' (mio papa') sta diventando matto a preparare tutto il materiale per fare il presepe con i bambini, ci sarebbero anche gli zii da visitare...magari possiamo portare i bambini sulla neve...Guido vuole andare tutti insieme a cena fuori...".
Poi mi chiama un'amica su skype: "...Allora che giorno decidiamo per organizzare una merenda con i nostri bimbi? Il 27, 28? dimmi tu quando sei libera...".
Mi arriva un'email: "...stai per arrivare, ti prenoto per una cena: quando sei libera?"...
Poi ci sono anche gli amici, ex vicini di casa americani, che arrivano dalla Bulgaria...
Poi c'e' la festa per mamma finalmente in pensione...
Poi il 30 arrivano i cuginetti da Londra...
Poi c'e' C. e A. con le bimbe vicino a Verona...
Ovviamente non mi dimentico che A. e C. arrivano da Bangkok e il 23 e' gia' prenotato...
Poi tu mi chiami e mi chiedi: "Amore il 21 dicembre ho una riunione a Bergamo. Puoi segnartelo, pls?"...
Poi...
Mi percorre un brivido di stress gia' prima di partire... Ma sono felice perche' non c'e' regalo piu' bello di sentirsi amati e attesi. E quando si ama, il tempo e' sempre poco.

martedì 23 novembre 2010

Interior design del cuore

Le case sono gia' addobbate con luci, Christmas trees e colori. Nei shopping malls tutti salutano con un grande sorriso, "Merry Christmas!", canzoni di Natale che riempiono le orecchie, gente con grandi pacchi, feste di Natale, Santa Claus a ogni angolo delle strade, nelle scuole, nei negozi..."Mamma, perche' noi abbiamo ancora fuori le zucche??!!". E' vero, siamo un po' in ritardo...ma poi penso: "Non sono in ritardo. Ritardo per cosa? Chi e' il festeggiato? Ho ancora tempo per prepararmi a questa festa?". Ancora penso mentre rispondo a mio figlio. "Non siamo in ritardo...L'avvento comincia la prossima domenica. E da li' comincia la nostra attesa...".
Le riviste riportano idee per cucinare il pranzo natalizio, consigli utili per sopravvivere ai figli in vacanza da scuola, gadgets da regalare, nuove idee per rivestire la casa di "holiday season", colori natalizi da coordinare dentro e fuori la casa...
Ma, mi chiedo, a che punto e' l'interior design del mio cuore? Ci sono pezzi unici? O solo pezzi in serie? C'e' unicita' o solo conformita'? C'e' spazio per celebrare Qualcuno che non sia io? C'e' armonia, good matching dei colori? C'e' luce piena nel mio cuore? Ci sono cards di ringraziamento? C'e' semplicita' nelle linee d'arredamento della mia interiorita'? C'e' minimalismo di affetti o generosita' del cuore? C'e' perfezione di ogni elemento o rispetto per la creativita' di ognuno? C'e' pace o tensione dentro di me? C'e' ancora lo stupore dell'attesa di Qualcuno che nasce senza niente ma con tutto o c'e' solo la disillusione di chi vive senza speranza?...
Mentre preparo la cena, Edoardo arriva con un foglio della scuola. "Mamma, devo scegliere un'immagine di Natale tra queste elencate per fare la mia Christmas card. Ma non c'e' il presepe. Perche'? La maestra l'ha dimenticato?". "La maestra non l'ha dimenticato. Queste sono le immagini che ci avvertono che il Natale e' vicino. E' l'atmosfera che c'e' a Natale. E' quello che fa da contorno. Il Natale e' la nascita di Gesu'. E l'importante e' che tu lo sai".

...C'era una volta "mamma bambina"...

Ci sono momenti, innumerevoli nell'arco della giornata, in cui le vostre domande sono indirizzate a "mamma bambina". Che strano, io mi penso, ragiono su me stessa guardandomi come mamma-moglie, come mamma-figlia quando ripenso al rapporto con i miei genitori...ma non mi succede spesso di concentrarmi sulla mia identita' di "mamma bambina". Invece a voi e' un gioco che piace moltissimo e ci aiuta a costruire un poco di piu' il nostro rapporto.
La mattina ci prepariamo insieme per andare a scuola. In macchina cantiamo canzoni, commentiamo i colori del cielo, guardiamo le decorazioni delle case, passiamo veloci a salutare Gesu' in chiesa e qualcuno mi chiede: "Mamma, anche tu andavi a scuola, dove andavi? Mamma, tu qualche volta eri in ritardo? Mamma, tu quando avevi 6 anni ti vestivi da sola?". E incomincio a raccontarvi. Papa' dice sempre che non ho il dono della sintesi, comincio sempre dalle origini, ma proprio le origini! Ma a voi ancora non interessa, perche' a voi piace pensare che io sono stata bambina.
"Mamma, am I a student? Is that my job?". "Mamma, anche tu leggevi il red book delle parole? Mamma, anche tu studiavi francese?". "Mamma, anche tu mettevi il cerchietto da piccola?", "Mamma, tu volavi da piccola?!.
Ultimamente i pomeriggi insieme sono legati da questo filo sottile che mi riporta bambina. Voi fate domande, io recupero dalla mia memoria o, insieme, chiediamo ai nonni di aiutarci a costruire e continuare la storia. La mia storia che continua e la vostra appena cominciata. E insieme manteniamo vive le nostre radici.

domenica 21 novembre 2010

Cemento per passione!

Siamo andati tutti insieme al lavoro di papa' per il "Christmas" party con le famiglie. E' stato piacevole, voi avete giocato con gli altri bambini e noi ci siamo intrattenuti a chiacchierare con gli altri genitori. Abbiamo visitato in carrozza con cavalli i sentieri che percorri ogni giorno e ti abbiamo immaginato al lavoro. Gli uffici sono pieni di cemento, scarponi  e polvere della fabbrica. I bambini erano entusiasti di vedere cosa fai. "Papa' sei fortissimo, papa' solo tu puoi aggiustare tutto, vero??!!". "Papa' questi signori sono tuoi amici?". "Papa' anch'io da grande voglio fare l'ingegnere che aggiusta tutto come te!"...
Il tuo lavoro e' importante per loro. Tu gliene parli con orgoglio e passione, anche quando sei stanco. E loro imparano...Tornati a casa, i bambini giocano mentre noi prepariamo la cena...Benedetta piange perche' Gabriele ha distrutto la tenda che ha fatto con le coperte: "That's not fair...Mamma io ho lavorato tanto per costruirla e lui me l'ha distrutta!!".

L'ufficio di papa'!


venerdì 19 novembre 2010

Amicizie che girano il mondo!

Oggi ci siamo risentite con calma dopo piu' di un anno, credo. C'eravamo conosciute 4 anni fa a Bangkok. Io ero appena arrivata e non conoscevo nessuno. Un giorno camminavo per strada con Edoardo e, mentre parlavamo, tu mi hai incrociata arrivando dalla parte opposta. Sentendomi parlare la nostra lingua, mi hai fermata. Era l'ora di pranzo e il sole era molto forte. "Anch'io sono italiana e lavoro per le Nazioni Unite. Devo scappare, ma ti lascio il mio biglietto da visita. Chiamami." Il tuo biglietto da visita ce l'ho ancora. E ti chiamai. Ci siamo frequentate...avevamo scoperto di avere amiche in comune a Roma, avevi lasciato gli scatoloni del tuo trasloco a casa mia per un po' di tempo, avevamo trascorso una piacevole Pasqua insieme ad amici, venivi a cena da noi "pizza e coca" e portavi sempre regali ai bambini, mi chiamavi dagli aereoporti di tutta l'Asia perche' viaggiavi molto ed era l'unico modo per sentirci, avevamo inaugurato la tua casa nuova a Bangkok con Carletto piccolino in una serata stranamente arieggiata, cercavamo di vederci in 4 quando tuo marito veniva a trovarti e tra la mie foto in bacheca ho quella che mi hai fatto al ristorante con Benedetta e le orchidee, ci incontrammo in quel paradiso di resort dove tu eri per lavoro e io in "fuga" per due giorni con mio marito, ci sentivamo a orari notturni perche' io ero sveglia ad allattare e tu sveglia a finire qualche report di lavoro...
Ma ho sempre pensato che non ti avevo cercato tanto: tu lavoravi tra mille progetti, sempre in viaggio tra Tailandia, Asia e New York...io avevo orari, esigenze, impegni cosi' diversi...pero' ho sempre pregato che un giorno riuscissi a ritornare a Roma con G.
Cosi' oggi mi hai scritto e mi hai raccontato un po' di te, che sei finalmente tornata a Roma e che hai, per il momento, smesso di viaggiare e c'e' il desiderio di allargare la famiglia...sono davvero contenta!
"Grazie per essere stata uno dei pilastri della mia vita durante i miei anni a Bangkok." mi hai scritto. Ti ho risposto: "Credo di non esssere stata una grande amica. Non ti chiamavo mai. Eri sempre tu a chiamarmi." E tu mi hai risposto: "Ci sei sempre stata, mi hai sempre aperto la tua casa!".

A volte capita di pensare: "Se avessi piu' tempo a disposizione, se avessi piu' energie, se...". Ho imparato che 5 minuti per un'amica sono sempre meglio di niente. E a volte fanno una grande differenza. E questa differenza scalda il cuore.

giovedì 18 novembre 2010

Skate, cellulare e videogame...

Oggi Edoardo e' tornato da scuola e mi ha chiesto 3 cose: lo skateboard, il cellulare e il videogame. "Mamma, A. ha tutte queste cose e dice che e' cool averle!". Lo guardo e ricordo a me stessa i suoi anni: solo 6 ma ha le idee chiare! Insiste seriamente, quindi io devo rispondere in modo serio.

"Perche' vuoi lo skateborad?" gli chiedo. "Perche' il monopattino ormai lo usa Carlo e i roller blades non sono cool come lo skateborad!". "Forse hai ragione ma ormai arriva l'inverno e con il freddo non sono sport che praticheremo fino all prossima primavera. Ma la prossima primavera io e papa' abbiamo deciso che prima di tutto Benedetta ha bisogno di una bicicletta, la sua ormai e' davvero piccola'." "Noooo mamma, io voglio lo skate, compriamo la bici a Ben Ben e lo skate a me." Ti guardo e tu cambi tempo del verbo..."Mamma, io vorrei...", pensando che in questa situazione la gentilezza potra' servire a raggiungere il risultato..."Edoardo, grazie per essere gentile ma la situazione non cambia. Credo che dovrai aspettare, ma comunque sia c'e' ancora tempo alla prossima primavera". "Allora voglio il cellulare! A. ha il cellulare!" "E cosa se ne fa A. del cellulare a 6 anni?" "Chiama sua mamma quando ha finito nuoto, hockey e pianoforte e sua mamma lo viene a prendere e poi mi ha detto che se anch'io ne ho uno possiamo chiamarci e parlare al telefono." "Quando tu vai a nuoto io o papa' restiamo li' a vederti e non hai bisogno di chiamarci. Se vuoi parlare con A. lo puoi fare a scuola e avete ogni giorno 7 ore per parlare insieme,  piu' i pomeriggi che tu vai da lui a giocare o lui viene da noi. Non credo che adesso tu abbia bisogno di un cellulare." "Allora il videogame!" "Questo io e papa' lo stiamo prendendo in considerazione magari come regalo di Natale. Io e papa' ne abbiamo parlato e crediamo che tu possa anche capire come andra' usato." "wowwwwwwww!!!! Grazie mamma!!!".

"So far, so good...", e' cosi' facile parlare con te! Prego che questa capacita' di comunicazione tra noi due resti sempre cosi': chiara, semplice, obbediente e costruttiva.

lunedì 15 novembre 2010

Felice stanchezza!

Oggi la scuola era chiusa e con tutti i bambini a casa e' stata una giornata lunghissima...al mattino abbiamo avuto due amichetti. Il pranzo e' stato veloce e indolore. Sonnellino di Gabriele, puzzles, libri, gioco della fattoria, "facciamo finta che...", lego, disegni, incarichi insieme...alle 3.30 le mie energie erano finite e anche quelle di riserva. Il pomeriggio e la sera erano ancora lunghi, cosi ho pensato di portarvi al parco. Tutti in macchina, vestiti per il freddo e via...Al parco, a turno (perche' tutti nello stesso momento sarebbe troppo bello!!!), avete bisogno del bagno...quindi, a turno, andiamo (per fortuna che i parchi qui sono dotati di toilettes)...Carlo cade 1,2,3,4,5...volte con il monopattino ma non piange, felice di quanto va forte...Edoardo vuole andare da solo allo skatepark di fronte al parco con i roller blades, Benedetta corre lontano per andare incontro alle anatre del lago e rincorrerle e Gabriele e' incollato allo scivolo che non si stacca e si diverte...Io? Credevo di essere Elastic Girl con mani e gambe che raggiungevano ogni figlio, pregando i vostri angeli custodi che non vi succedesse niente!

Appena rientrati in casa, l'allarme e' scattato...tutti in coro..."Mamma...la merenda!!!". E poi...compiti da finire, litigi, canzoncine, lego, pannolino da cambiare, cena da preparare...Tu rientri a casa e il tuo sorriso sulla porta mi da speranza...tanta! Dopo averti raccontato la nostra giornata, ci prepariamo per la cena e a tavola esclami: "Qual'e' il gioco che vi piace tanto?" e tutti in coro..."Indovina gli animali!!!".  Uno di noi immagina un animale e, a turno, ognuno fa domande che aiutano a capire che animale e'. Io partecipo al gioco guardandovi e riposandomi nelle vostre risate. E rido di gioia. E voi piu' di me perche' questo e' il vostro gioco preferito. E' trascorsa la cena.

Mentre saluto Edoardo per la buonanotte, mi chiede di leggere due pagine della Bibbia per bambini. Leggo la storia dell'arca di Noe'...e comincia un fiume di domande alle quali cerco di dare risposte. "Mamma, perche' se Dio ha creato tutte le persone buone, tante persone sono cattive? perche' Dio non cambia queste persone?". Cerco di rispondergli con esempi e parole adatti alla sua eta'..ma lui continua: "Mamma, perche' io voglio fare il bravo ma poi certe volte non riesco? Io chiedo scusa e perdono ma poi lo faccio ancora...pero' ti ricordi che questa mattina ho fatto il mio letto, e' vero poi ho anche mandato via Gabriele...lui rompe tutto quello che io costruisco...ect"...continuo a rispondere alle sue domande, mentre sogno il letto...Poi finalmente anche lui e' stanco...preghiere della sera, baci della buonanotte e mentre sto per uscire dalla camera mi chiede: " Mamma, quando mi fai imparare le preghiere in inglese e in francese?"...Buonanotte Edoardo!

Post-it

Venerdi' scorso io e papa' siamo stati a scuola per i colloqui con le insegnanti. Nella classe di Edoardo, prima elementare, ogni studente ha un diario in cui, una volta a settimana, puo' fare un disegno e scrivere una frase a piacere. Stavo sfogliando il tuo diario e l'ultimo disegno fatto rappresentava l'albero di Natale con tanti colori. Sotto hai scritto: "I love Christmas because we thank Jesus. Jesus is my present". Mi hai fatto sorridere e commuovere. Tu non eri li' ma ho immaginato, guardando i tratti incerti della tua scrittura, la fatica e lo sforzo che ti e' costato scrivere quella frase...l'ho annotata nella mia agenda e sara' la mia preparazione durante l'Avvento...

sabato 13 novembre 2010

Capriccio-Nemico!

Oggi sono andata al supermercato da sola...esperienza stupenda. Di solito quando sono costretta ad andare con i bambini, fare la spesa diventa la gita della giornata, da prepararsi con cura! Mentre ero in coda alla cassa, davanti a me si e' verificata la solita scena in cui tante volte sono io la protagonista. Mamma con 3 bambini piccoli con carrello pieno da svuotare, pagare e andare via. Mentre la signora svuotava il carrello, a turno, i bambini hanno cominciato a piangere, urlare, pestare i piedi, scappare...La signora mi guardava con timore e vergogna, non sapendo piu' cosa fare per calmare i pianti. Probabilmente si sentiva in colpa per il disturbo sonoro che arrecava a me e alle altre persone...L'ho rassicurata. "Signora conosco i capricci, ho 4 figli piccoli! Tutto passa. Non si preoccupi, ferma e serena." le ho detto. La signora mi ha guardato tirando un sospiro e sentendosi capita.
A volte e' necessario, per il bene dei figli, sembrare anche antipatiche e senza cuore. Non e' la fine del mondo.

"Il capriccio per essere drammaturgicamente efficace deve avere queste caratteristiche:
- spettatori (ne basta anche uno solo, preferibilmente la mamma);
- conoscenza della reazione usuale degli spettatori(durata della resistenza);
- deve far sentire lo spettatore un inetto davanti a se stesso o ancor meglio davanti agli altri;
- deve far cadere nella trappola delle spiegazioni morali(merendina/fame nel mondo);
- deve farti sentire quasi odiata (Papà me lo fa fare) e spingerti all'odio verso il papà assente...
Quando qualcuna o tutte queste condizioni si avverano lo puoi riconoscere in tutta la sua essenza: capriccio doc. E non sai spiegarti come quell'esserino piccolo diventi ai tuoi occhi un lottatore di sumo pronto a combattere contro Titti. Ma quando il gioco si fa duro...
Proviamo a togliergli lo spettatore, o a spiazzarlo con una resistenza diversa, a non pensare al giudizio degli altri, a non temere la perdita affettiva, a non meditare ritorsioni coniugali, forse a volte a dire un semplice "Basta" ed uscire di scena.
Spesso il lottatore di sumo dopo qualche secondo viene a cercarti."
(mamma Isabel)

giovedì 11 novembre 2010

In un angolo del soggiorno...

In un angolo del soggiorno c'e' un cesto che arriva dal Chatuchak, famoso mercato fuori Bangkok...dove io e te andavamo ogni tanto il sabato mattina (presto perche' poi il caldo umido era davvero insopportabile). Io ero felice perche', come dici tu, i miei occhi brillavano alla vista di tutta quella stupenda mercanzia a poco prezzo. Tu mi accompagnavi per amore, senza lamentarti, senza guardare l'orologio e senza interferire nella mia capacita' di barattare il prezzo della merce. Ora quel cesto che comprammo insieme contiene libri ed e' appoggiato vicino al camino, in soggiorno...

Proprio l'altro giorno ascoltavo una persona raccontare a sommi capi le origini della famiglia e mi ha colpito questo: "...Un tempo il camino, il focolare era il centro della casa. La famiglia era raccolta attorno al camino perche' ci si scaldava e il calore del fuoco era il calore della casa, della famiglia, della conversazione. La famiglia non aveva bisogno di cercare altri luoghi per raccogliersi e incontrarsi. Era naturale......".
Oggi la famiglia ha bisogno di re-inventarsi i modi per "fare famiglia", ma non puo' escludere la possibilita' di farlo, altrimenti si disperde, si allontana, si sgretola...

Nei momenti di relax, ci raccogliamo tutti in soggiorno, ognuno sceglie un libro e comincia il nostro "story-time"...E' bello vedere la diversita' dei vostri interessi, il tono della voce con cui leggete, le esclamazioni, le risate...ogni tanto ci fate domande, saltate in braccio, leggiamo qualche pagina insieme....io e papa' conversiamo, vi guardiamo, leggiamo...non dura tanto, il tempo necessario per stare insieme e alimentare il piacere della lettura...e cosi' il focolare si scalda e si alimenta...

mercoledì 10 novembre 2010

Amica pazienza!

Quanta pazienza ci vuole! E oggi ne ho persa tanta! Siamo immersi nella logica del "tutto e subito" che , a volte, e' cosi' difficile saper aspettare...la fila al supermercato, il traffico, il computer che si accende, un figlio che sta facendo del suo meglio per vestirsi da solo e io che vorrei si preparasse in 5 minuti, quel progetto che sembra cosi' complicato da pianificare, le persone che a volte dovrebbero capire e non capiscono...

E ho ripensato alla tua pazienza, mamma. Quanta ne hai avuta con me e ne hai ancora! E quanta sicuramente te ne ho fatta perdere! La tua pazienza, mi hai insegnato, si fonda sul bene che mi vuoi e sulla fiducia che hai di me, nonostante gli errori. Sai aspettare che le persone maturano, a loro tempo. E, nel frattempo, apri le braccia sempre, perdoni e preghi. Vi guardavo mentre, tornati da scuola, ognuno di voi cercava un po' di riposo...Edoardo e' corso a giocare con il Lego, Benedetta e'corsa nella sua cameretta, Carlo si rotolava per terra facendo incidenti con le macchinine e Gabriele era divertito del vostro ritorno a casa. Ovviamente il tutto e' durato 5 minuti...ma mi sono serviti per leggere qualcosa...

"...Il tempo ci modella, ci rende unici, ci fa persone. Ognuno di noi, nella culla, è un mazzetto di potenzialità inedite, un numero incalcolabile di esseri possibili; sul letto di morte, viceversa, giace un individuo scolpito definitivamente sino all'ultimo dettaglio, inconfondibile e insostituibile, un esemplare unico plasmato dal tempo. (...) La verità non è qualcosa di meramente intellettuale, assimilabile una volta per tutte come un teorema di matematica. Dobbiamo comprenderla meglio che possiamo; ma soprattuto dobbiamo viverla nel tempo, assorbirla dalla corrente viva dell'esperienza, spesso dolorosa, sino a saturarcene, e solo così, dopo ripetute vicende di fedeltà ed infedeltà, di timore e di fiducia, essa diventerà carne della nostra carne." (La pazienza, tratto da G. Torellò, Dalle mura di Gerico).

Ci vuole pazienza per costruire. Ci vuole pazienza tra marito e moglie. Ci vuole pazienza per amare un figlio/a. Ci vuole pazienza perche' noi impariamo ad amare e perche' gli altri imparino ad amare.

martedì 9 novembre 2010

New York - mood!

Io sto facendo lavatrici mentre tu stai costruendo una citta' con il lego. All'improvviso mi dici: "Mamma, mamma guarda...questi sono i grattacieli di New York City e questa e' la skytrain che passa sopra Bangkok". Il mio cuore, colpito e affondato. Hai aperto la finestra della mia immaginazione, figlia mia e dei miei ricordi. Mi fa sorridere pensare che io sono diventata famigliare con i lughi del mondo da sposata e tu, a quasi 5 anni, hai gia' la mappa del mondo e sai esattamente mostrarmi dove vive la tua amica C. a Shanghai, dove sei nata tu in Pennsylvania, dove abbiamo lasciato la nostra nanny a Bangkok, dove vivono i nonni a Milano, dove e' il Canada (Mamma, basta che guardi dove e' l'orso polare!!!!!), dove lavora la nostra amica A. in Africa...

A New York ci siamo andati due volte nell'ultimo anno e tu ti ricordi benissimo ed eri affascinata da quei grattacieli cosi' alti...ma non ricordi altri momenti in quella citta' perche' eri troppo piccola. Quando vivevamo in Pennsylvania, con Edoardo piccolo e tu di pochi mesi, siamo stati tante volte a visitare questa citta' nel fine settimana...Musei, la 5th Avenue, l'Empire State Building, i primi passi di Edoardo al Central Park, le nostre soste al tramonto appena dopo il ponte di Brooklin, con i nonni allo zoo di Central Park, il caffe' con le tarte alla marmellata dove papa' ci portava sempre su Lexington A., le giornate a Soho e East Village con i nostri amici francesi e tu, figlia mia, nel mio pancione di 8 mesi...E poi quei 5 giorni da sole io e te...mi hai "accompagnata" per un workshop...e nei momenti liberi da conferenze ti portavo a passeggiare avanti e indietro per la 5th Avenue, la Public Library, a Central Park presto al mattino con i musicisti di jazz e la gente che faceva yoga e tu che ti guardavi intorno...in quel momento mancavano pochi giorni alla nostra partenza per la Tailandia...ricordo tutta l'organizzazione per quel trasloco, dall'Occidente all'Oriente, dal freddo al caldo, dalle radici cristiano-cattoliche al buddismo, dalla certezza allo sconosciuto...e papa' che per non allarmarci, ci diceva "solo": "Sara' un po' diverso, un po' piu' di luci e rumori, un po' piu' di zanzare e afa ma andra' tutto benissimo!!!".

Cosi' ti ho raccontato, mentre tu giocavi...tu eri interessata ai miei racconti e io ho ricordato momenti di quella citta' che mi piace cosi' tanto...e ho recuperato qualche foto...



 












lunedì 8 novembre 2010

Carlo-passione

Tu hai la passione dentro. E' il tuo linguaggio. Tutto quello che fai, che sei lo fai e lo sei con passione.
Sorridi con passione. Giochi con passione. Ti arrabbi con passione. Piangi con passione. Gioisci con passione. Racconti con passione. Impari con passione. Colori con passione. Stai all'asilo con passione.
Ho imparato che questa e' la tua modalita' di comunicazione, il tuo linguaggio d'amore. E da quando l'ho imparato tu ti senti piu' compreso e io piu' sollevata.
"Mamma....- mi dici mentre mi salti addosso, a voce alta - I love you sooooooo muchhhhhh!!!!".

Idee e spunti sul tema dal libro "I 5 linguaggi dell'amore" (ultimo cap. "I bambini e i linguaggi dell'amore").
Gary Chapman.

Post-it

Ci stiamo parlando al tavolo di Starbucks. Nuove amiche. Ma in fondo due mamme hanno tanto in comune e trovano subito terreno da cui cominciare. Tiriamo un sospiro mentre i figli sono a scuola (non e' completamente vero, io ho con me la mia peste di 16 mesi!). Ti ascolto. Mi racconti un po' preoccupata che tuo figlio non ascolta, non obbedisce, vuole tutto e ancora di piu' e nuovo. E non e' mai felice. E forse anche tu, forse anche io, forse anche noi quando ci guardiamo dentro. Giochi, sempre di piu'. Comodita'. Viaggi. Videogames. Tecnologie. Sports (dai due anni)... La tentazione, ti dico, ce l'ho anch'io. Ci confrontiamo insieme. Ragioniamo insieme. Prego per capire come posso crescere nel mio essere mamma.

Cerco. Posso immaginare perche' oggi si tende a dare tutto ai figli: magari non l'abbiamo ricevuto noi da piccoli o per colmare i nostri sensi di colpa per il poco tempo che riusciamo a stare con loro.

Ma cosa ne e' di quello che abbiamo ricevuto?
Vita, sacrificio, sudore, preghiera, silenzio, condivisione, lacrime (dentro e fuori), fedelta', pazienza, fatica, sincerita', radici, tempo, stupore...E tutto questo lo sto dando a mio figlio/a?

I figli questo se lo meritano. Molto di piu' di tutto il resto.

giovedì 4 novembre 2010

Buongiorno buon umore!

La notte e' stata breve, come al solito ma ormai il corpo e' abituato! Tu sei uscito alle 6.30, come ogni mattina. Io mi alzo alle 6.45 e incomincio ad avviare la macchina organizzativa famigliare. Svegliare tutti, colazioni, emergenze, bagno, vestirsi, mediare qualche battaglia in corso, ricordare gli zaini, dare un occhio che ognuno abbia calze dello stesso colore, giacche, guanti, cappelli... Il pavimento della cucina gia' a quest'ora del mattino ha la mappa della nostra colazione. Sto per uscire, gia'stanca, quando il telefono squilla. Non sono neanche le 8 e non so chi puo' essere. Rispondo, sei tu. "Mentre ero sul ponte, ho visto l'alba e ti ho pensata. Buongiorno amore!!!".

La mia giornata non puo' che essere bella, ho pensato. Io e te ci siamo. Il tuo buon umore, anche per questo ti ho sposato. Il mio serbatoio emozionale e' pieno. In fondo noi donne ci accontentiamo di poco. Ma quel poco deve arrivare nel momento giusto, deve essere profondo, deve farci sentire importanti. E ce lo meritiamo, No?????!!!!!




mercoledì 3 novembre 2010

Buon compleanno!

Oggi e' il tuo compleanno, cara amica. Volevo farti una sorpresa! Immagino di festeggiare insieme a te, come ai vecchi tempi quando studiavamo all'universita'...quanta vita e' passata! Ti ricordi? Ci incontravamo, colazione insieme a volte, ognuna scappava, ci si riincontrava a pranzo, si studiava insieme in biblioteca, si parlava, si rideva...quante risate...ci domandavamo "Sara' l'uomo giusto???!!!!"...crescevamo, ognuna in modo diverso...ma con lo stesso sogno, con lo stesso sguardo, con la stessa voglia e certezza nel cuore... E poi le vacanze romane di fine luglio, i week end di studio, i fine settimana al mare, le serate a ballare, i nostri Capodanni insieme, la nostra laurea e la festa insieme, la tua partenza per l'Australia, le nostre lunghe email, la tua visita a Roma per un grande giorno (riviste in mezzo a migliaia di persone), il tuo ritorno dall'Australia, il mio matrimonio, il tuo (al quale purtroppo non sono riuscita ad esserci), la nascita dei nostri rispettivi figli, le nostre chiacchierate su skype quando da me era mattina e da te sera e sempre lo stesso sogno, lo stesso sguardo, la stessa voglia di crederci...pur nella profonda stanchezza che ci comunicavamo!

Le circostanze sono mutate e mutano in continuazione. Noi siamo cresciute e cresceremo ancora.
Grazie perche' mi hai fatto ricordare e ritrovare un pezzo del nostro viaggio insieme, oggi nel giorno del tuo compelanno! Grazie perche' ci sei, in ogni momento, in quelli importanti e in quelli meno. Grazie perche' sei parte di quella ricchezza vera, senza cui la vita sarebbe grigia, di quel grigio milanese che proprio non ti piace!!!!!!

Buoni festeggiamenti!

Post-it

"Cosa c'e'?" mi chiedi alla fine della giornata, quando tutto tace e siamo finalmente solo noi due. Riesci sempre a cogliere ogni sfumatura del mio sguardo, della mia espressione. "Oggi ho sbagliato con i bambini. Ho risposto male, ho urlato, castighi esagerati..." ti ho risposto. Non mi chiedi come mai, perche'...lo sai, la ragione si chiama stanchezza. "Hai chiesto scusa?" mi chiedi. "Si, ma...", volendo argomentare quel certo sentimento di orgoglio ferito che resta quando si punta in alto ma ci si scontra poi con la nostra stessa fragilita' umana..."Cosa altro posso fare?" ti chiedo e tu mi rispondi: "Ricominciare. Da dove hai  sbagliato." "E basta?" "Basta".

Mi risollevi il cuore. I miei limiti, i miei difetti non ti spaventano. Li trasformi in possibilita'. Possibilita' per aprire il mio cuore. E ricominciare con un cuore nuovo.

Ma vai oltre. Sei marito e sei padre. Torni a casa l'indomani. Rivedi i bambini. Ti avvicini, ti fai raccontare. "Credo che qualcuno deve dire qualcosa alla mamma". I piu' grandi arrivano correndo, euforici, mi saltano addosso con un grande abbraccio..."Scusaaaaaa mammaaaaa!!!!!".  Ok. Il cuore si e' allargato da entrambe le parti.

martedì 2 novembre 2010

Sopravvivere con dignita' alla cena

Ore 6 di sera. Tutti manifestano la propria stanchezza in modi diversi. Edoardo non vuole finire di leggere l'ultima parola nel quaderno. Carlo strappa i capelli a Benedetta, Benedetta gli risponde "Tu non sei invitato alla mia festa!" (ma quale festa, mi chiedo io???!!!) e cosi iniziano a rincorrersi per casa anche con le spade, Gabriele gioca, ride ma ogni tanto viene buttato a terra, cade dalle scale, mangia briciole e pennarelli...Poi tutto tace, 5 minuti (no, forse sono solo 10 secondi). Cerco di abbozzare un'idea per la cena. Per fortuna, su questo fronte sto imparando molto...un'amica mi ha suggerito di pensare nel week end a un menu' per la settimana e con quello andare a fare la spesa, avere sempre in casa gli ingredienti base e nelle emergenze metto su google quello che ho nel frigorifero e vedo se mi salta fuori un piatto. E poi tanta, tanta pazienza e flessibilita'...

Quando ho nella mia mente cosa cucinare, comincio...che impresa!!! Tutti arrivano affamati e stanchi..."Mamma cosa cucini?", "Mamma, dove e' il libro della ricerca?", "Mamma, sono in bagnooooooooo!!", "Mamma, Lelle ha la lingua gialla!!!", "Mamma, mi aiuti a costruire una tenda?"...decido di fermarmi e chiedere aiutoooooo.....ma a chi? Tu sei al lavoro, forse in riunione....(Perche' le riunioni le fanno alle 6 di sera???!!!!)...mi guardo intorno...li guardo e penso: "I piu' grandi possono capirmi..". Spiego loro che mamma e' stanca e ha bisogno di aiuto per preparare la cena. Tutto si calma.

Niente piu' e' pretesa ma offerta di aiuto..."Mamma...posso aiutarti?"...Una domanda semplice ma e' la domanda che piano, piano aiuta i figli a crescere, da "io" agli "altri"...

La cena e' pronta. Papa' arriva, suona la porta, grandi abbracci, fiumi di racconti sulla giornata, siamo a tavola...tutto sembrerebbe perfetto MA....la cena diventa di nuovo battaglia su tutti i fronti...una cantilena ripetuta ogni sera, nell'ordine:
- prima la Benedizione,
- stai composto,
- mangia con la forchetta,
- non urlare,
- mangia tutto quello che hai nel piatto,
- si mangia con la bocca chiusa,
- non si gioca con il cibo,
....quasi ogni sera, con melodie diverse ma sempre la stessa musica. E pensavo, ti chiedevo: "ma e' possibile che la cena puo' essere solo questo?"...mi lasci campo aperte nelle risposte...io le trovo e le discutiamo insieme.

Cosi' mi sono appuntata nella mia agenda: "cenare insieme". Ho chiesto ad un'amica un parere e...mi ha aperto un'orizzonte. Non sempre ce la faccio, ma ci proviamo insieme...

Cenare insieme a tavola e' un momento sacro per la famiglia. Si arriva stanchi, preoccupati, stressati, con la voglia di fare "mangi e fuggi"...ma li', attorno alla tavola c'e' la famiglia e spesso e' l'unico momento della giornata in cui ci siamo tutti. Le lotte, le litigate, i visi lunghi prima o dopo cena, mai durante. I figli cresceranno, non saranno sempre li', ma quello che deve rimanere e' la certezza vissuta e trasmessa un giorno, che fare famiglia, comunicarsi, conoscersi, ri-conoscersi, raccontarsi, confrontarsi e' piu' importante delle buone maniere, della buona educazione...almeno per una fase della vita, quando i tuoi figli sono piccoli e magari sono tanti e magari tu arrivi dal lavoro con tante preoccupazioni...lasciale fuori per il tempo della cena. Ascolta la giornata di tuo marito, di ognuno dei tuoi figli, chiudi un occhio (magari due) se non sono perfetti a tavola...le buone maniere c'e' il tempo per impararle e la vita stessa, gli altri sapranno insegnarle...quello che nessuno puo' insegnare ai tuoi figli, eccetto tu e tuo marito, e' la famiglia. Questi sono i momenti che rimarranno ai tuoi figli nello scrigno dei ricordi. Quando vedi che la cena sta diventando difficile da digerire per tutti...fermati, cambia tono, respira e....ama. Ogni tanto ripeti la musica, goccia dopo goccia, piano piano all'orecchio di ognuno, ricorda le buona maniere ma senza farne l'argomento di conversazione o di disperazione!!! Non e' sempre facile ma non e' impossibile.

Vera o perfetta?

Se mi ricordassi di chiudere quella porta che va nella lavanderia invece di lasciarla sempre aperta...
Se mi ricordassi di giorno che il latte e' finito e non alle 9 di sera quando significa che tu esci a comprarlo...
Se riuscissi ad ascoltarti quando hai qualche pensiero invece di iniziare subito a dare consigli, suggerimenti...
Se riuscissi ad evitare la marea di briciole che trovi in macchina ogni volta...
Se riuscissi a cucinare senza tirare fuori tutte le pentole e simili e lasciarle disperse per la cucina...
Se riuscissi a stamparmi un bel sorriso come fai tu quando rientri a casa invece di farti subito l'elenco dei danni dei bambini...
Se riuscissi a darti piu' tempo libero senza chiamarti dopo 10 minuti chiedendoti se arrivi...
Se riuscissi a prepararti il caffe' nell'esatto momento in cui ti chiedo "Vuoi il caffe'?" e non mezz'ora dopo...

.....sarei una moglie perfetta. Ma non sarei vera.

Una domanda a sera...

Hai 6 anni. E sei il nostro appoggio. Io e papa' ti guardiamo crescere...e ci meravigliamo ogni volta della tua sensibilita' nei confronti degli altri...primi i tuoi fratelli. E non solo, sai prenderti cura anche di me e papa'...la sera del nostro anniversario di matrimonio, hai voluto preparare il dessert come potevi e con quello che c'era in casa...il risultato e' stato: 6 fette di pane con miele e zucchero spalmate sopra...condite di tutto il tuo amore! A fine cena, hai richiamato tutti a tavola e hai servito tu il dolce a ognuno di noi cantandoci gli auguri. Io e papa', per ovvi motivi di gestione famigliare, non avevamo ancora finito di cenare...ci hai fatto compagnia e quando abbiamo finito ci hai lasciati seduti a chiacchierare, incaricandoti tu di sparecchiare e l'hai fatto fino all'ultimo bicchiere. Eravamo senza parole...Lo stupore dei figli!
Anyway, e' da un po' di tempo che riempi le nostre conversazioni di domande. Tante, tantissime. E il momento che prediligi e' quando mi siedo accanto a te prima delle preghiere serali. Io arrivo a quel momento stanca, un po' delirante...ma tu non molli. Cosi' abbiamo deciso di chiamare quel momento "Scegli la tua domanda e mamma risponde"...ti affascina sapere chi ha costruito il mondo, come fa l'acqua a stare attaccata alla terra, dove e' il Paradiso, come fa Dio a essere everywhere, perche' i nonni di mamma e papa' sono morti...a volte poi confronti le mie risposte con quelle dei tuoi compagni di scuola e vedi se c'e' un'incongruenza...Questo momento e' importante, non importa la cornice, la stanchezza, le cose ancora da finire prima del letto...questo momento, in questa fase della tua vita, e' lo spazio in cui tu ed io costruiamo il nostro rapporto insieme, in cui la nostra fiducia reciproca cresce e si alimenta, in cui tu scopri il mondo con i miei occhi che per te sono l'anticamera della vita, della conoscenza del mondo...

lunedì 1 novembre 2010

Fede bambina

Ieri siamo andati a Messa, come ogni domenica tutti insieme. Mentre ci prepariamo, talvolta siamo gia' stanchi all'idea che sara' una lotta per tenervi tranquilli, in silenzio, senza disturbare...ma ieri e' stato diverso. Benedetta e' stata tranquilla e composta tutto il tempo, solo continuava a cantare (adora cantare)...le ho chiesto se per favore poteva ascoltare in silenzio la Messa, spiegandole cosa stava facendo il sacerdote ect, ect...lei mi ha guardato con i suoi enormi occhi azzurri e con immensa naturalezza, mi ha detto: "Mamma, io sto cantando a Gesu'...". Non avevo parole per fermare ancora la sua voce...ho solo detto: "Allora canta un pochino piu' a bassa voce, cosi' ogni persona puo' cantare la sua canzone a Gesu'". La mia risposta l'ha convinta. Ha abbassato la voce e ha continuato la sue canzoncine. Poi piu' avanti, e' venuta vicino a me e a papa' e ci ha detto abbracciandoci : "Ho detto grazie a Gesu' perche' tu sei la mia mamma e papa' e' fortissimo e puo' fare tutto!". Stai crescendo e io ringrazio Dio perche' ci sei, come ogni tuo fratellino...prima e dopo.

venerdì 29 ottobre 2010

MISSION POSSIBLE: essere una mamma felice oggi!

Oggi mentre aprivo l’ultimo scatolone del mio ultimo trasloco di un anno fa, ho trovato un foglio del vecchio pediatra di Bangkok e mi sono ricordata di lui…perche’? per un semplice motivo, ma credo un motivo per noi mamme fondamentale…
Andai da lui dopo una settimana dalla nascita di Carlo, il mio terzo figlio…la prima domanda che mi fece e da li’ in poi sempre quella per prima: “Come sta lei? Sta riposando il necessario? Mangia bene?”, iniziai a raccontare del piccolino ect e lui mi disse: “Se lei sta bene ed e’ felice, il piccolo sta benissimo!!!”…poi mentre uscivo dalla porta mi disse: “You are doing a wonderfull job…your children are amazing!!. Sono tornata a casa con un senso di orgoglio e di stima di me stessa…Abbiamo bisogno ogni tanto di sentircelo dire, dal marito, da un’amica, dalla propria mamma, dal proprio capo…il nostro lavoro di mamma non lo vede nessuno, non e’ quantificabile, non e’ pubblicizzato in tv, sulle riviste (anzi…)…
Oggi essere mamma non rientra tra le top ten list of “Great Jobs for the Modern Woman”! Devi sapere fare tutto, devi essere sempre perfetta, adatta alla situazione, nel tempo perfetto, devi avere figli perfetti, devi saper integrare lavoro e famiglia in modo perfetto, devi saper fare l’acrobata, devi saper correre e correre tutto il giorno…tutto e tutti richiedono il tuo apporto al 100%...e a volte arriva lo scoraggiamento, la paura…
Cosa devo essere? Superwoman? Elastic girl? Mary Poppins? E spesso, anche noi stesse, ci dimentichiamo che siamo PRIMA di TUTTO una moglie e una mamma…
Stanca? Super impegnata? Nervosa? Ansiosa? In ritardo? Stressata? …le ho citate tutte???!!!! Non sei sola. Ho ascoltato e vivo per esperienza le stesse preoccupazioni, le stesse ansie, gli stessi ostacoli, le stesse gioie da italiane, americane, thai, giapponesi, tedesche, canadesi, francesi, filippine…a volte - lo dico per chi dedica tutto il tempo al lavoro in casa -, quando ti chiedono “Cosa fai?”, ci sentiamo un po’ imbarazzate a rispondere…”Faccio la mamma”, o a volte - per chi lavora tutto il giorno fuori casa - e’ difficile non vivere con i sensi di colpa per il poco tempo che trascorriamo con i figli…qualunque sia il nostro caso c’e’ in gioco la nostra felicita’ e la felicita’ dei membri della nostra famiglia…Non c’e’ nessuno che puo’ sostituirti nel tuo ruolo di madre…quello che tu stai dando sacrificando il tuo tempo, le tue notti, la tua carriera apparentemente, le tue energie, le tue vacanze... non ha prezzo e un giorno quando i tuoi figli saranno grandi, li guarderai mentre ti verranno a trovare con le loro famiglie e vedrai il frutto della tua fatica…la famiglia e’ qualcosa di grande, che ci supera, che si genera nell’amore e produce amore…non importa se ora, in questo preciso momento con i tuoi figli piccoli, sembra tutto una corsa, una lotta ai capricci, una lotta con il capo…questo passa, verranno tempi diversi, I figli crescono, tu cresci…
MA …reality check! …il futuro verra’ e non sappiamo come sara’, il passato e’ gia’ stato, l’unico momento e’ il presente e il presente a volte sembra cosi’ faticoso…,
Nella mia agenda mi sono scritta 3 priorita' che provo a suggerirti:
1.   Tuo marito. La famiglia non inizia nel giorno in cui nasce un figlio. La famiglia comincia quando tu e tuo marito vi siete sposati e da li’ in poi lui ha la priorita’ nella tua vita.
2.   E chi pensa a me? Devi pensarci tu e devi farlo…una mamma anche con figli piccoli non puo’ lasciarsi andare…oltre a farci sentire meglio, la bellezza –leggevo tempo fa – e’ anche un atto di carita’ verso gli altri…e non mi riferisco al fatto di essere sempre alla moda…Devi assicurarti che stai mangiando in modo sano, un po’ di esercizio, il parrucchiere, un libro sempre con te – non importa se ci metterai un anno a finirlo -…a volte il fatto di essere mamma sembra che ci toglie il diritto di avere ancora interessi, hobby, relazioni, vita sociale, sport, progetti, desideri…assicurati che nella tua agenda settimanale, giornaliera ci sia sempre un posto per te, piccolo ma costante.
3.   I tuoi figli. Tuo marito e te, insieme con i figli. E con uno sguardo lontano…stai costruendo con tuo marito la basi su cui i tuoi figli, un domani non molto lontano, costruiranno la loro famiglia…quando li guardi, quando pensi a loro, quando li rimproveri…pensa che stai educando persone che un giorno saranno adulti…non crescere “big kids”!!!!

giovedì 28 ottobre 2010

Pronti, partenza...via!

Ci provo. Sara' l'ennesimo blog tra altri gia' esistenti...non importa! E' un po' che ci penso...inizio o non inizio???!!!! e ora eccomi qui...perche' un blog? un po' per l'ispirazione di due amiche, M. e P....filippina e francese...mi fa piacere seguire la loro vita dal blog...e' un mezzo per condividere il viaggio della vita...soprattutto quando per diverse ragioni si e' lontani. E allora questo blog e' un invito a seguirci...alle nostre famiglie, a Milano e a Londra, ai nostri cari amici vicini e lontani...Italia, Stati Uniti, Thailandia, Indonesia, Cina, Bulgaria, Canada, Svizzera...e a chi mi leggera' spero possa trovare qualcosa di interessante!

Moglie felice di un meraviglioso marito, mamma di 4 meravigliosi bambini, donna con tanti interessi, aspirazioni, progetti e non posso non scriverlo...espatriata, italiana espatriata all'estero...e non stabile ma continuamente itinerante...that's me!!!!!!!

Cosa troverete? PAGINE DI VIAGGIO...da condividere con voi...foto, scoperte, libri da leggere, consigli utili per i figli, esperienze...sara' un blog scritto da una mamma, per te che sei una mamma...che hai in comune con me questo meraviglioso mestiere, non importa se lavori a casa o fuori casa...mi importa condividere con te tutto quello che attraverso gli anni ho imparato da altre meravigliose mamme, in ogni parte del mondo...ho davanti a me i momenti, i volti, i caffe', le occasioni che mi hanno fatto crescere, che mi fanno crescere...incontri con altre mamme che mi hanno insegnato moltissimo, nei diversi momenti della vita e che voglio condividere con te, amica mia...perche' insieme il viaggio e' piu' bello, perche' insieme la fatica e' piu' leggera!

allora guardando dalla mia finestra, comincio questo blog...momento ideale, la scuola ormai e' avviata, il cielo comicia a diventare grigio, gli alberi stanno perdendo tutti i meravigliosi colori dell'autunno canadese, il freddo comincia ad arrivare...

buon inizio!