giovedì 28 aprile 2011

Voglio.

Io e Benedetta insieme in un negozio. Lei ha bisogno di una gonnellina. "Mamma, ne vorrei tre. " "Benedetta ne hai bisogno una.". "Allora due.". "Benedetta ne hai gia' altre a casa. Solo una". "Ma a me piacciono tutte".

Scelta la gonnelina azzurra. Stiamo per passare al reparto donna dove io le spiego che ho bisogno di una maglietta. "Mamma guarda che belle borsettine! Mamma possiamo comprarle? ". " Benedetta hai gia' tante borsettine e non le stai usando.". " Mamma, io voglio la borsettina. Sono cosi' pretty! Mamma io la voglio per quando andiamo a New york, a Toronto, a Milano...

Le rispiego che non possiamo comprare tutto quello che ci piace. Le spiego che a casa ha gia' le sue borsettine. "Mamma, per favore!", "Mamma, is not fair!", "Lo so amore, ma una mamma non puo' essere sempre simpatica!". Cerco di distogliere la sua attenzione. La situazione sembra migliorata. Ci dirigiamo al "mio" reparto... Ecco, comincia a piangere: "Mamma io voglio la borsettina!". Penso tra me e me: qual e' la via migliore? La borsettina non la voglio comprare altrimenti la prossima volta me ne chiede un'altra, ma non posso neanche trascinarla nel negozio in un mare di lacrime...

Cosa puo' aiutarla a capire? Cosa le posso suggerire? Idea. "Benedetta, ti ricordi la borsettina di paglia che zio M. e zia C. ti avevano regalato a Bangkok? Era da tanto che non la usavi cosi' l'ho messa nell'armadio. Magari adesso ti piace.". "Non mi ricordo mamma. E' bella? ". "E' di paglia, con un bel nastrino rosa per chiuderla. E' molto carina. Quando arriviamo a casa, la mettiamo subito sul letto e mi dici cosa ne pensi. Vedrai che ti piacera' e sarai bellissima quando usciamo insieme.". "Ok mamma. Allora andiamo subito a casa. La voglio vedere!". E le lacrime si sono trasformate in un bel sorriso conquistato!

P.s. io nel reparto donna ho avuto 3 minuti per scegliere la mia maglietta! Ma ne e' valsa la pena. Oggi, un passo in piu'.

martedì 19 aprile 2011

Piccoli, grandi passi.

Il momento di addormentarsi potrebbe durare fino a mezzanotte per te, Edoardo. Quando tutto si calma, comincia il nostro rituale. Riprendi insieme a me la tua giornata, anche se gia' me l'hai raccontata nel pomeriggio. Ma, hai ragione, nel caos ordinario dei nostri pomeriggi. Domandi: a volte sono richieste di nuovi giochi, altre volte sono domande piu' importanti. Mi mostri con orgoglio le nuove parole che stai imparando a leggere nel libro "The Little Prince", alcune davvero lunghe e difficili. Ti guardo seduto nel letto, con la matita in mano per segnare il punto in cui finisci di leggere e la gomma per cancellare il vecchio segno. Non ti addormenti piu' con un peluche ma vuoi tenere i tuoi libri preferiti accanto al cuscino.
Cresci e lo vedo anche al mattino. Non riesco piu' ad accompagnarti all'entrata della scuola, all'ultima curva prima dell'ingresso mi dici sorridendo: "Ok, mamma. Adesso puoi andare, continuo da solo". Prendi al volo il mio bacio, il mio in bocca la lupo per il test di matematica... e raggiungi i tuoi amici, in fila per cantare l'inno canadese.
Ma il tuo sorriso all'uscita della scuola e' pieno di parole. E, oggi, mentre scendevi le scale una tua amichetta ti ha detto: "Che bello tua mamma e' sempre puntuale!". E tu, correndo: "I know and I like it!".

lunedì 18 aprile 2011

Easter Bunny.

Benedetta e un amichetto, il suo preferito. Sabato e' venuto a casa nostra a giocare. Stanno giocando con la fattoria, i cavalli e gli animali... Ad un certo punto l'amichetto racconta che suo papa' sta preparando le uova da nascondere nel giardino per festeggiare la Pasqua.

Benedetta: "Sai, Gesu' muore e il giorno di Pasqua risorge. Questa e' la Pasqua, mica il coniglietto e le uova!".
Amichetto: "E chi e' Gesu'? Chi e' che muore?"
Benedetta: "Ma tu non preghi? Gesu' e' anche tuo amico. Se vuoi la mia mamma te lo puo' spiegare."
Amichetto e Benedetta continuano a giocare.

Amichetto torna a casa sua, verso sera. Benedetta mi dice: "Mamma, ma cosa e' la Pasqua? Gesu' o il coniglietto?".
"Benedetta la nostra Pasqua e' la gioia della Resurrezione, dopo la morte in Croce. Ma non tutti lo sanno. Sai cosa possiamo fare insieme? Pregare per questo amichetto e la sua famiglia."
"Si mamma. Il mio amichetto mi piace e anche a Gesu' piace ma non sono ancora amici. E magari noi possiamo includere anche il coniglietto nella nostra Pasqua!!!".

lunedì 11 aprile 2011

Confidenze al femminile.

Siamo al momento di darci la buonanotte, io e Benedetta. "Mamma, il mio diario lo possiamo leggere solo io e te. Ho scritto il mio nome e ho fatto dei disegni. Mai lo possono aprire i miei fratelli."
Ti ascolto attentamente. Riprendi: " Mamma, e se perdo la chiave?". Non faccio in tempo a risponderti e gia' trovi la tua risposta. " Mamma, anche se perdo la chiave non e' una tragedia. Gesu' sa tutto e tu anche".

"E cosa sa Gesu'?" ti chiedo a sotto voce mentre riponi con ordine i tuoi vestiti sulla sedia. "Gesu' sa quello che mi piace e i nomi delle mie amichette."

Infanzia spirituale. Naturalezza e semplicita'.

martedì 5 aprile 2011

Multitasking e 27esima ora: la mia specializzazione.

Multitasking: posso cucinare, svuotare i sacchetti della spesa, leggere o inventarmi una storia per i miei figli, ripassare francese con mio figlio piu' grande, indirizzare i pezzi di un puzzle, pensare ad un'amica che sta male, ricordarmi di fare una telefonata e avere i miei occhi raddoppiati per avere "uno sguardo veloce" su Gabriele che non si faccia male! Tutto piu' o meno nello stesso momento.

27esima ora: il nome da uno studio che attribuisce alle donne di oggi una giornata di 27 ore allungandosi su un confine di pubblico-privato che diventa sempre piu' flessibile e sempre piu' incerto. E' il compromesso quotidiano tra le esigenze della famiglia e del lavoro, tra la cura delle persone care e le scadenze professionali. E' il baratto quotidiano tra chi gli altri vogliono che noi siamo e chi noi vogliamo essere. E' la necessita/capacita' di tirare fuori da un 'minuto' una lavatrice accesa, un bucato steso, qualche pagina di un libro, tre telefonate, un appuntamento dal dottore...E' il tempo per sopravvivere tra casa, lavoro e se stesse.

Ma, mentre leggevo frettolosamente un post del Corriere, qualcuno ha chiesto: "Non e' che alcune donne oggi si creano necessita' che rispondono solo ad una esigenza di perfezionismo (e si stressano...)?".

Il pensiero mi ha incuriosito!

venerdì 1 aprile 2011

Regole e conseguenze.

"Regole, servono piu' regole." Mi dici mentre io, stremata dalla fatica, ti racconto l'impresa mal riuscita di fermarmi al parco dopo la scuola. Ovviamente non posso negare ai bimbi questa occasione di godere del verde e degli amichetti, nonche' essere per me piacevole chiacchierare con le altre mamme.
Ma con 4 bimbi piccoli mi sembrava di essere Elasticgirl che correva da ogni parte a salvare un figlio che stava per cadere dall'altalena, un altro che correva per accarezzare il cane sul ciglio della strada, la figlia che senza avvisare accompagna l'amica al parcheggio, l'altro figlio che corre per recuperare la pallina di baseball e che non vedo piu' al mio orizzonte...

"Ma non mi ascoltano e finisco per urlare i loro 4 nomi tutto il tempo!". Tu calmo, fermo e autorevole, da buon padre mi ripeti: "Dai due regole. Un'altra possibilita' e se non obbediscono c'e' una conseguenza: non si va piu' al parco. Semplice!"

Cosi' ho riprovato e ha funzionato. Avvertiti della regola e della conseguenza. E tutti ci divertiamo.
Ieri al parcheggio, pronti per tornare a casa una amica si avvicina: "Ma come fai? Io impazzirei! Oltre che bravi riesci anche ad accostare i colori quando li vesti!!! (ripeto sempre...e' il gusto italiano!!!).
"Regole, amica mia. Me lo insegna mio marito"!.