domenica 30 gennaio 2011

Colori metropolitani.

Continua a nevicare...neve, scarponi, slittini, ice skating, camino e cioccolata calda! E un po' di colorata ispirazione dalla mia amica P...grazie per un tocco di colore a questo bianco week end!
                                              Paris vs New York


L'aperitivo


Il caffe'

Lo stilista

L'ossessione


Il soprannome


venerdì 28 gennaio 2011

Io & te.

Queste due settimane di intenso lavoro sono finalmente finite. Sei "tornato" a casa! Un sospiro di sollievo, abbracci prolungati, risa condivise, fatti da raccontarti...la casa di nuovo al completo! Una sola priorita': noi due. "Questa sera M. avra' una bella serata da condividere con 4 piccole pesti! A noi due aspetta una romantica cena in un piccolo, romantico chalet di montagna!", mi dici mentre cerchi, invano, di liberarti da 4 piccole scimmiette che ti si arrampicano addosso. E conto i minuti al nostro incontro...come quando eravamo fidanzati.

giovedì 27 gennaio 2011

Merenda al femminile!

Sto notando che c'e' un momento in cui ti intrattieni con me con piacere: quando finiamo la merenda e i tuoi fratelli tornano a giocare mentre tu rimani seduta al tavolo con me. "Mamma, ci facciamo compagnia?"mi chiedi con i tuoi occhi che sorridono..."Mamma, papa' per te e' bello? Mamma, io chi sposero'? Mamma, tu hai sposato papa' quando eri a scuola? Mamma, Edoardo e Carlo dicono che io sono brutta...mamma, io sono bella vero?!..". Mi fanno sorridere di tenerezza tutti questi tuoi discorsi, importanti per te...cosi' importanti che ti aiutano a costruire la tua autostima, il tuo senso di appartenenza alla storia della nostra famiglia, il valore della tua femminilita', il nostro rapporto, il significato dell'amore che unisce me e papa'...
Rispondo con piacere a ogni tua domanda, perche' mentre tu impari ad essere figlia io imparo ad essere madre...perche' le mie risposte riempiono il tuo desiderio di conoscere chi sei...All'improvviso i tuoi fratelli alzano la voce, corrono, giocano fisicamente, coinvolgono il piccolo Gabriele che ride anche se batte la testa..."Mamma, sono proprio boys! Non stanno mai quite!!!".

martedì 25 gennaio 2011

Post-it

«Ogni figlio che viene al mondo desidera e merita il miglior rapporto possibile proprio con quei genitori che gli sono toccati in sorte, e non con altri ipotetici genitori piu' perfetti. I nostri figli vogliono proprio noi, cosi' imperfetti e in cammino come tutti siamo. E noi, proprio cosi' come siamo, possiamo aiutarli a diventare adulti nel miglior modo possibile.».

(Mariolina Ceriotti Migliarese, La famiglia imperfetta, Ares, 2010)

domenica 23 gennaio 2011

Pj & snow-day.

Mi sto abituando ad abitare in un luogo con un paesaggio che d'inverno sembra di stare in montagna. E la montagna mi piace moltissimo. Questo week end tu hai lavorato. Il primo istante e' stato d'arresa alla disperazione senza di te...ma poi ho provato a cambiare strategia! Non vi ho messo fretta e non l'ho messa a me stessa. Ci siamo coccolati. Siamo stati in pigiama piu' del solito, mentre dalle enormi finestre del soggiorno contavamo insieme tutti i fiocchi di neve che scendevano... Siamo stati sulle piste da sci con sforzi enormi per tenervi vicini e non perdere nessuno di voi, mentre camminavamo nelle neve soffice con i nostri scarponi e gli slittini... Abbiamo pranzato con cioccolata calda e biscotti, con risate e Ligabue in sottofondo... Abbiamo lasciato il piccolo Gabriele con la babysitter mentre noi sfrecciavamo a gran velocita' con il tobogan... Abbiamo applaudito Edoardo con lo snowboard... Abbiamo fatto una lunghissima colazione davanti al giardino bianco con un sole bellissimo e il cielo azzurro... Siamo ritornati sulla neve con gli amici di Edoardo... Abbiamo portato Edoardo dal suo amico L. per festeggiare il suo compleanno e abbiamo ripreso Gabriele che si era innamorato di Duke, il cane di L....Tornati a casa, siamo sprofondati sul divano con hot chocolate e libri da leggere...
Finalmente alle 6 di sera, papa' ha suonato alla porta...Il primo sorriso e' stato tutto per me e il secondo conteso da voi tre...Alle 8 di sera la mamma di L. ha accompagnato Edoardo a casa...(sensazione strana di due genitori che si stanno rendendo conto che i figli crescono e cominciano a frequentare altre case..!!!).
E' tutta la sera che mi dici: "Sai, mi stupisci. Tu sei rilassata, in forma. I figli felici e con le guance rossissime. I letti sono fatti e la cucina profuma. Gabriele non piange. Ma come hai fatto? Grazie...", "Ho voluto divertirmi con loro, invece di lamentarmi e urlare e l'ho fatto!".

martedì 18 gennaio 2011

Cose urgenti e cose importanti.

Di solito non porti a casa i pensieri del lavoro. Ma la giornata di ieri aveva bisogno di essere raccontata, sfogata e ascoltata. Pressione ai livelli alti, capi, risultati economici, timing, notte a lavorare, responsabilita'. Cose che 4 bambini piccoli non possono neanche lontanamente contemplare nel loro immaginario quando vedono papa' che rientra dal lavoro e sono solo felici di rivederlo. Tu non manchi di ascoltarli, di sorridere, di giocare ma tra un discorso e l'altro leggo il tuo disappunto e la fatica professionale di questa giornata che vuoi condividere con me.
"In famiglia non ci sono cose urgenti, ma cose importanti". Cosi' diceva sempre una mia vecchia amica. E capisco che questo e' un momento importante.
"Non importa se per una sera i bambini non fanno il bagno. Non importa se per una sera la routine della buonanotte sara' piu' sbrigativa. Non importa se per una sera non ti aggiorno su tutti gli impegni da sbrigare. Non importa se per una sera la cucina rimane con la mappa della cena sul pavimento. Non importa se per una sera niente e' pronto per domani" penso dentro di me mentre avvio i bimbi alle camere da letto.
Adesso importa che i bambini dormono e io rimango a completa disposizione dei tuoi pensieri. E faccio il possibile per non fare domande. Ascolto, come mi suggerisci sempre tu.

sabato 15 gennaio 2011

...Aereo e casa...

Francoforte - Toronto in business class. Dopo un volo di un'ora e 15 minuti da Milano a Francoforte con bambini piccoli in lacrime tra stanchezza e capricci, pensavo di piangere anche io con altre 8 ore e mezzo di volo da Francoforte a Toronto. Ma la business class mi ha dato speranza e motivo di pensare...
Carlo ha preso il suo posto di fianco al finestrino, sprofondato nella comodissima poltrona con possibilita' di cambiare posizione a comando, da seduto a completamente sdraiato. Lo spazio davanti a noi era grande abbastanza per potersi mettere a giocare e fare i puzzles. Gabriele continuava a schiacciare tasti che accendevano la luce, lo schermo della tv con i film Disney e chiamavano le hostess che saranno venute 20 volte anche se lui le chiamava per gioco. Carlo ha subito aperto la coperta e si e' sistemato come fosse sul divano di casa nostra. Tutto pulito e profumato.
"Signora, mi chieda qualunque cosa le puo' servire per renderle questo viaggio il piu' piacevole possibile." "Wow...", ho pensato dentro di me. E' stata una promessa mantenuta. Le hostess si alternavano in continuazione per portarci un bicchiere di vino, succo di frutta, acqua, giornali, per far giocare i bambini, per guardare i bambini mentre andavo in bagno, per darmi un cuscino in piu', il bis del dessert...
Il volo e' stato ottimo e i bambini felici. Carlo vedendo tutti i colori del cielo, mi ha chiesto: "Mamma, stiamo per morire?"..."No Carlo...perche' mi fai una domanda cosi'?", "Mamma, siamo in Cielo...!!!".

Da tre giorni a casa ogni tanto ripenso alle hostess dell'aereo. Lavatrici da fare, casa da pulire dopo un mese in Italia, lotta tra ordine e disordine, macchina famigliare da rimettere in moto, neve da spalare, bimbi felici nella neve e casa piena di acqua e ghiaccio, amichetti che si auto-invitano, impegni e dottori da riorganizzare, pranzi e cene da preparare (buoni, sani e in pochi minuti), fuso orario inesistente per necessita' famigliari (ovvero, il mio corpo lo sente ma non ha il tempo per assecondarlo!)...
Le fatine dell'aereo hanno fatto un ottimo lavoro e sempre con il sorriso. Ma preferisco il felice caos di casa mia. Non tutto e' perfetto come sull'aereo, ma ogni persona in casa si sente accolta e riscaldata. Una cosa ripensandoci annoto sulla mia agenda: lavorare con il sorriso.

Nella valigia di chi torna...

Nella valigia di chi torna, c'è tanta voglia di tornare. Nella valigia di chi riparte ci sono lezioni di pazienza, bloccati in aereoporto dalla neve. Ci sono occhi che sorridono dalla felicità di rivedere i nonni. C'è la pazienza di ri-conoscersi dopo mesi di lontananza. Ci sono abbracci forti che la lontananza non cambia. Ci sono vite raccontate tra pianti e urla di bambini. Ci sono piccole delusioni affettive. Ci sono parole sincere di amicizie intoccabili e incrollabili. Ci sono cene con amiche e amici. Ci sono risate e bicchieri di vino in compagnia. Ci sono dopo cena strappati all'ultimo momento, dopo che i bambini sono andati a letto. Ci sono momenti di spavento in ospedale. Ci sono momenti io e te soli e ancora fidanzati, grazie alla smisurata disponibilità dei nonni. Ci sono sapori italiani dentro la valigia. Ci sono momenti, pochi ma importanti che legano nipoti e nonni. Ci sono sorrisi che cancellano piccole incomprensioni. Ci sono amiche piacevolmente ritrovate. Ci sono lunghe chiacchierate tra fratelli...

Nella valigia, ancora da aprire, di chi e' finalmente tornata a casa, c'e' una grande festa in corso...una bellissima orchidea dal marito, tre punti in testa per Benedetta e una caduta a scuola ("Mamma, io sono stata forte perche' pensavo a te..."), i racconti dettagliati sui pinguini che Edoardo ha studiato a scuola e...tanta, tanta, tanta neve!!!

lunedì 10 gennaio 2011

...Insieme, lontani...

Da 5 giorni sei rientrato a casa mentre io sono ancora in Italia per alcuni giorni. Dicono che anche lontani ci si puo' frequentare. Dicono che anche lontani si può stare insieme, si può incontrare la persona amata, si può crescere...Dicono che anche lontani si può costruire. Dicono che anche lontani si può abitare l'intimità dell'altro. Ci provo. Immagino quello che stai facendo, i nostri progetti per il nuovo anno, quello che ci siamo detti nelle nostre passeggiate in montagna durante le feste, le sfide professionali che ti attendono, i miei progetti, il modo accurato in cui stai preparando la casa per il mio arrivo...Appena torno ho tante cose da dirti, questioni da rivedere insieme, la nostra serata libera da organizzare...e poi?

E poi incontro nelle tue parole la stessa intenzione...Insieme, anche se lontani. Ci vuole tempo e fatica per incontrarsi. Ci vuole coraggio per aprire il cuore. Questo momento, apparentemente sofferto perchè lontani, è diventato tempo prezioso per noi due...