Francoforte - Toronto in business class. Dopo un volo di un'ora e 15 minuti da Milano a Francoforte con bambini piccoli in lacrime tra stanchezza e capricci, pensavo di piangere anche io con altre 8 ore e mezzo di volo da Francoforte a Toronto. Ma la business class mi ha dato speranza e motivo di pensare...
Carlo ha preso il suo posto di fianco al finestrino, sprofondato nella comodissima poltrona con possibilita' di cambiare posizione a comando, da seduto a completamente sdraiato. Lo spazio davanti a noi era grande abbastanza per potersi mettere a giocare e fare i puzzles. Gabriele continuava a schiacciare tasti che accendevano la luce, lo schermo della tv con i film Disney e chiamavano le hostess che saranno venute 20 volte anche se lui le chiamava per gioco. Carlo ha subito aperto la coperta e si e' sistemato come fosse sul divano di casa nostra. Tutto pulito e profumato.
"Signora, mi chieda qualunque cosa le puo' servire per renderle questo viaggio il piu' piacevole possibile." "Wow...", ho pensato dentro di me. E' stata una promessa mantenuta. Le hostess si alternavano in continuazione per portarci un bicchiere di vino, succo di frutta, acqua, giornali, per far giocare i bambini, per guardare i bambini mentre andavo in bagno, per darmi un cuscino in piu', il bis del dessert...
Il volo e' stato ottimo e i bambini felici. Carlo vedendo tutti i colori del cielo, mi ha chiesto: "Mamma, stiamo per morire?"..."No Carlo...perche' mi fai una domanda cosi'?", "Mamma, siamo in Cielo...!!!".
Da tre giorni a casa ogni tanto ripenso alle hostess dell'aereo. Lavatrici da fare, casa da pulire dopo un mese in Italia, lotta tra ordine e disordine, macchina famigliare da rimettere in moto, neve da spalare, bimbi felici nella neve e casa piena di acqua e ghiaccio, amichetti che si auto-invitano, impegni e dottori da riorganizzare, pranzi e cene da preparare (buoni, sani e in pochi minuti), fuso orario inesistente per necessita' famigliari (ovvero, il mio corpo lo sente ma non ha il tempo per assecondarlo!)...
Le fatine dell'aereo hanno fatto un ottimo lavoro e sempre con il sorriso. Ma preferisco il felice caos di casa mia. Non tutto e' perfetto come sull'aereo, ma ogni persona in casa si sente accolta e riscaldata. Una cosa ripensandoci annoto sulla mia agenda: lavorare con il sorriso.