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martedì 8 febbraio 2011

L'Italia dall'estero.

Sono lontana dall'Italia da 7 anni e ogni volta che torno vedo il mio paese con occhi diversi, cogliendone limiti e possibilita'. In questo momento, in particolare, sempre piu' spesso le persone (straniere) mi chiedono ragioni sulla condizione attuale dell'Italia, da tutti i punti di vista. E' davvero tutto cosi' negativo?

La notte di Capodanno ero a Milano, in ospedale con Carlo. La sala del pronto soccorso era gremita di gente, il cambio dei medici interminabile, i bambini che piangevano, il numero delle infermiere inferiore alle necessita', lunghe attese...uno scenario deludente. Quando e' arrivato il nostro turno, siamo entrati (era quasi mezzanotte). Un medico ci ha accolto con un grande sorriso (e lo stesso sorriso fino alla fine), con molto garbo ci ha spiegato quello che stava per fare e le condizioni di Carlo, la sua voce tranquillizzava il nostro spavento di genitori, le infermiere sorridevano facendo salti mortali per correre da tutte le parti, non mancavano battute e risate per far sorridere il viso di Carlo sofferente. Nessuno era servito ma ognuno aiutava. Medici, infermiere, genitori e bambini. Parole di conforto, richieste fatte con pazienza e intellingenza senza la pretesa di avere sempre tutto e subito. Risorse scarse, scarsissime. Ma forte volonta' di fare bene il proprio lavoro, per gli altri.
Guardo, leggo, ascolto, commento. L'Italia e' forte perche' ci sono persone e famiglie che, fuori dai riflettori e nel silenzio, giorno dopo giorno, costruiscono con fatica, buona volonta' e ottimismo un paese migliore.

venerdì 4 febbraio 2011

Lezione elementare.

Sto lottando per riuscire a rendere il momento casa-scuola il meno caotico e stressante possibile per me e i bambini. Vorrei che ognuno di voi, escluso Gabriele, potesse in modo indipendente mettere tuta da sci, guanti, cappello, sciarpa e scarponi e saltare in macchina.
Questa mattina, mentre ero indaffarata a non dimenticarmi nessun pezzo che compone la vostra corazza contro il freddo canadese, tu con grande naturalezza e comprensione nei miei confronti mi hai detto: "Mamma, ho una grande idea. Perche' gli appendini non li metti piu' in basso? Il problema e' che nessuno di noi riesce a raggiungere le proprie cose per prepararsi.". Sono tornata a casa e l'ho fatto. Grazie Edoardo!

Esigere e responsabilizzare. Ho imparato che devo dare le condizioni perche' cio' che chiedo possa essere raggiunto.