martedì 29 marzo 2011
Un po' stretta.
Cielo grigio. Ultima neve, ormai sporca ai lati della strada. Non c'e' sole e non c'e primavera. E fa ancora freddo. Ma i canadesi sono gia' in maglietta e pantaloncini. A volte i vicini escono a salutarci in pigiama. E, per i canadesi locali, Toronto e Ottawa sembrano viaggi da programmare con settimane di anticipo. Le signore canadesi amano il giardinaggio e conoscono tutte le piante e i fiori. I canadesi cenano alle 5.30, non piu' tardi. La vicina conosce tutti i miei movimenti. I miei figli hanno scarpe diverse oltre gli scarponi da neve e i canadesi mi chiedono "perche'?". Il mio carrello e' pieno di ingredienti per cucinare, gli altri carrelli hanno birra, surgelati, salse, gelatina, bibite e cookies. La postina, nonostante ripetute spiegazioni, e' convinta che io sia francese di Taiwan (in realta' sarebbe Thailandia). I canadesi raramente hanno una tovaglia sulla tavola. Ottawa, i suoi musei, le sue vie, la sua cattedrale, i suoi negozi, i suoi ristoranti mi hanno rincuorata: vivo ancora nel mondo. E ho ringraziato di essere italiana. E come dice qualcuno: "felice di non dover guardare altri paesi per sapere cosa sono gusto e stile". Grazie maritino per questa fuga in citta'!
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Elena! Non c'e' alcun dubbio che noi italiani abbiamo un gran gusto! In tutto!....il primo inverno e' la novita', il secondo sembra non finire mai, ad aprile forse inizi a vedere il verde sui prati; tu, se ti metti un pantalone oltre il jeans, sei assolutamente fuori luogo, la gonna...ahhhhh! meta' del tuo guardaroba e' probabilmente inutilizzato; tutto e' piattume e trascuratezza...e a noi manca l'aria...ma intanto... goditi la natura, il silenzio, gli spazi per i tuoi figli, la pulizia, la sicurezza, l'aria fresca e pulita,....ti abbraccio
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